LA RIFORMA DEL "CAPITALISMO INTELLETTUALE"

“Se come sembra il Governo supererà lo scoglio della Finanziaria e la boa di fine anno è effettivamente possibile che questa storia senza fine si concluda”. Il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, che domani parteciperà al dibattito sulla riforma della professioni promosso dall’On Mantini alla Camera dei Deputati si dice ottimista. “Se come sembra il Governo supererà lo scoglio della Finanziaria e la boa di fine anno è effettivamente possibile che questa storia senza fine si concluda”. Il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, che domani parteciperà al dibattito sulla riforma della professioni promosso dall’On Mantini alla Camera dei Deputati si dice ottimista. L’appuntamento dal titolo “Capitalismo intellettuale e professioni moderne”, coinvolge anche il CUP, il COLAP e i politici dell’attuale e della passata Legislatura che hanno prodotto testi di riforma degli ordini professionali. Per Stella si tratta di “un cambio di rotta da parte del maggior partito di Governo il quale aveva sempre opposto una chiusura alla concertazione col mondo dei professionisti soprattutto negli atti dei primi cento giorni riguardanti la fiscalità con i decreti Bersani e Visco, che si connotavano per un attacco pregiudiziale a una categoria economica e produttiva intesa come ostile”. Per Confprofessioni il nuovo testo di riforma firmato Mantini-Chicchi è una buona proposta, ma non ci sarà alcuna adesione acritica: in primo luogo, la confederazione delle libere professioni a cui aderisce ANMVI chiederà una real politik sulle professioni non intese come “casta” e sui consumatori che non vanno “mitizzati”, in secondo luogo, “se dobbiamo fare il tagliando” non bisognerà limitarsi ad una riforma che modifica l’ordinamento istituzionale e crea un finto sistema duale con le professioni non ordinistiche, ma occorre andare oltre e promuovere una riforma che davvero sappia incidere sull’effettivo svolgimento del lavoro professionale e sulla sua competitività.